Anche se la situazione sembra essersi ricomposta, la crisi del governo Letta potrebbe far passare in secondo piano la vendita del Casinò di Venezia. Alla sala da gioco serve il via libera del Viminale per lanciare il bando di gara.
Anche se la situazione sembra essersi ricomposta, la crisi del governo Letta potrebbe far passare in secondo piano la vendita del Casinò di Venezia. Alla sala da gioco serve il via libera del Viminale per lanciare il bando di gara.
Anche se la situazione sembra essersi ricomposta, la crisi del governo Letta potrebbe far passare in secondo piano la vendita del Casinò di Venezia. Alla sala da gioco serve il via libera del Viminale per lanciare il bando di gara.
Proprio quando gli scogli maggiori sembravano essere superati, e proprio quando il futuro del Casinò di Venezia appariva un po’ meno nero, ecco arrivare come un fulmine a ciel sereno una crisi di governo che ha rischiato, e forse rischia ancora, di mandare all’aria la vendita della sala da gioco entro la fine dell’anno o al più tardi l’inizio del 2014.
Affinché il Comune di Venezia possa effettivamente istituire il bando di cessione ai privati del casinò, serve infatti l’approvazione da parte del Viminale e più precisamente del ministro Angelino Alfano. Un Alfano che tecnicamente avrebbe dovuto dimettersi, anche se poi come sappiamo le dimissioni dei ministri targati PdL sono cadute nel nulla.
I tempi per il bando di gara sono ristretti, non più di due settimane per riuscire a completare la vendita entro la fine del 2013 e poter iscrivere a bilancio i 110 milioni di euro fissati come base d’asta. La sensazione è che serviranno ben più di 14 giorni prima che le acque si calmino nel Governo Letta, e quindi prima che questioni del genere possano essere affrontate.
Per il bilancio del Casinò di Venezia, la mancata cessione entro la fine di quest’anno significherebbe rischiare grosso. Attualmente, infatti, i conti della casa da gioco non sono certo a posto e gli incassi del 2013 sono più bassi dell’8% rispetto a quelli del 2012. Un problema anche per il Comune di Venezia, che deve assolutamente recuperare oltre 110 milioni di euro per rimanere entro i limiti del Patto di Stabilità.